Percezione di spazio e di tempo. Quel luogo inabitato dell’aria dove gesti atavici e pregni di
materno sudore si compiono.
L’estasi è forse procreatrice del senso di colpa. Lo conosco, si cela dietro l’irresistibile magnetica del
senso.
Un buco. Allo stomaco. Nero come inferno.
Inferno quotidiano. Palermo è carne e sangue. Le sue strade foriere di cattivi auspici.
Lascio che sia lei a svelarsi, attendo pazientemente le sue mosse. Ciò che forse mi eccita di più è il dolore
che si respira in ogni antro sperduto di questa terra, la sua solitudine.
Una nube d’ombre indistinte, violente. Nutro me stesso di presente e di ricordi. Una forza del passato mi spinge in
territori sconosciuti, fra i binari morti della stazione, nei portici dell’amato esistere, tragico, alla ricerca dei miei stessi
frammenti.
Palermo è città del disprezzo, un covo di disperata vitalità. Vago fra i vivi e i morti cercando un senso
nell’orrenda tensione dei corpi. Custodi di un abisso.
Guardo e riguardo in doloroso silenzio questi miei scatti, sicuri, i volti, dimorano nella mia mente.
Un lampo, e d’improvviso tutto si fa chiaro.
Underground è sguardo.
Underground è ricerca. Rabbia. Furore e istinto.
Cercando la verità, bisogna provare il dolore.
Anche in una goccia di splendore.
Francesco Faraci
Intanto un benvenuto a Francesco nella redazione di WSF…un grazie per le foto, meravigliose e per le parole che mettono a nudo una città a me tanto tanto cara.
Grazie a te e a tutti quanti!
Una visione reale della sofferenza e non soltanto melodrammatica come spesso avviene in tv…
Grazie Francesco…
Grazie..:)
Attraverso gli occhi tuoi… grazie!
Felice di averti tra noi Fra’
grazie per lo spaccato su una città che non conosco, ma il cui senso si fa universale
Grazie a tutti..col cuore! 🙂
Attraverso i tuoi occhi… grazie!
Felice di averti tra noi Fra’