Stasera
Chiara Scarfò
Stasera, non domani, stasera.
L’attimo che fugge e s’imprime per sempre sulla carta. Come un ricordo che ci fluttua davanti agli occhi.
Una pittura d’azione quella presente nelle opere di Chiara Scarfò. Un’astrazione gestuale che diventa linea e colore, mentre sullo sfondo le porte si aprono e si chiudono al suo passaggio.
I limiti di un loft dalle pareti gialle che accolgono un corpo nudo che si mischia alla libertà del gesto artistico. Una figura definita nella sua semplicità stilizzata, che muta immagine dopo immagine in altrettante riproduzioni di se stessa.
Anche questa è una performance fatta di luci e colori che abbagliano e lasciano un segno durante il difficile percorso della rinascita.
“Stasera mi sono concessa la libertà di uscire dai canoni, che diventano vincoli del mondo dell’arte stessa”.
Un passaggio ben visibile tra l’opera n. 24 e la 25. La chiusura di una porta che simboleggia il rafforzamento del proprio essere attraverso l’abbandono di ciò che non ci appartiene più.
Una serie di attimi questi che si avvicinano concettualmente al disegno di Karl Stengel. Un diario d’immagini, in un susseguirsi di attimi passati che diventano presente e durano solo, il momento di un addio. Addio.
Non oggi, non domani, ma stasera.
Christian Humouda