Congiunzioni Festival 2015


congiunzioni

Congiunzioni Festival internazionale multimediale e performativo
di poesia, scrittura, fotografia, videoarte

Il nucleo del Festival sarà costituito da narrazioni multidisciplinari, sotto forma di letture performative, di produzioni videoartistiche e fotografiche, nonché di installazioni visuali.

L’intento è di tratteggiare il tema della congiunzione tra le arti e tra i popoli, focalizzandosi sulla relazione narrazione-performance/immagine-video.

Il Festival si terrà a Spinea (Venezia), presso la Biblioteca Comunale e l’ex Cinema Bersaglieri, il 12-13 settembre 2015 (ore 16-23).

Artisti: Sebastiano Adernò, Enza Armiento, Sandro Battisti, Daniela Bedeski, Armando Bertollo, Alessandro Burbank, Giorgio Cornelio, Daniele D’Antoni, Pino Dal Gal, Lella De Marchi, Antonio Devicienti, Davide Gambino, Fabia Ghenzovich, Anna Maria Giannini, Lucia Guidorizzi, Ksenia Laginja, Santina Lazzara, Fernando Lena, Martina Acazi e Damiano Sandei, Alessandro Manca, Daìta Martinez, Svetlana Mikhailova ed Enrico Bazzo, Camelia Mirescu, Luciano Nota, Alessandro Pagano, Pinina Podestà, Theo Putzu, Silvia Rosa, Salvatore Sblando, Renato Sclaunich, Elio Ticca, Ed Warner

A cura di Maria Grazia Galatà, Giovanni Asmundo, Chiara Frigatti, Daniele D’Antoni, in collaborazione con il Cantiere Peripli

Con il Patrocinio di
Città di Spinea, Biblioteca Comunale di Spinea,
Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

Sito: http://congiunzionifestival.altervista.org/
FB: https://www.facebook.com/congiunzionifestival

Evento: FestivArt Della Follia II Edizione – 11/12 aprile 2015 Torino


FESTIVART DELLA FOLLIA II EDIZIONE 2015

a cura di Silvia Rosa, Antonella Taravella, Salvatore Sblando

in collaborazione con: Associazione Culturale ART 10100, Collettivo WSF (Words Social Forum – Centro Sociale per l’Arte), Cecchi Point, Libreria Belgravia, Scuola Cottolengo

con il Patrocinio della Circoscrizione 7 – Città di Torino

L’11 e il 12 Aprile 2015, dalle 18.30 alle 23.00, presso il Cecchi Point di Via Cecchi 17 a Torino, si svolgerà la seconda edizione del FestivART della FOLLIA, festival multidisciplinare tematico, in cui i linguaggi delle diverse discipline artistiche (arti visive, letteratura, teatro, musica) si incontrano in un dialogo creat(t)ivo sul tema della follia.

Il programma prevede reading, performance, videoproiezioni, una mostra fotografica collettiva con opere della Scuola Cottolengo e di Isabella Indiesigh, musica live a cura di Roberto Caiato.

PROGRAMMA

Reading/Performance

11 APRILE

Lucianna Argentino, Alessandro Brusa, Enzo Campi, Lella De Marchi, Marco Ercolani, Lucetta Frisa, Alba Gnazi, Enrico Marià, Margherita Rimi, Tiziana Cera Rosco, Claudia Zironi. Time microfono aperto sul tema della follia.

12 APRILE

Emilia Barbato, Sandra Baruzzi, Fabrizio Bonci&Lord Therim, Rita Bonomo, Francesco Deiana, Ivan Fassio, Eliana D. Langiu, Minerva Jones, Daita Martinez, Carlo Molinaro, Enzo Moretti, Ennio Onnis, Sylvia Pallaracci.

Videoproiezioni

11 e 12 APRILE

Rita Bonomo&Giusy Calia, Rosaria Di Dio, Maria Grazia Galatà, Cristina Rizzi Guelfi, Alfonso Lentini, Simona Muzzeddu, Scuola Cottolengo, Teatro Dell’Assurdo, Giovanna Iorio.

Per info: info@art10100.com salvatore.sblando@gmail.com collettivowsf@gmail.com

https://www.facebook.com/festivartdellafollia

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Donatella D’Angelo: quando il corpo è una voce d’ascoltare


La vita è un continuo scoprire, ed è così che Donatella ed io ci siamo conosciute, amici in comune, un progetto che ci ha trovate vicine ed affiatate e così il cerchio si chiude.
E Donatella non è solo visiva, ma anche poetica, era da tempo che avevo intenzione di ospitare Donatella su WSF, ed ora ve la presento.

dona

Parlami un po’ di te, chi sei e cosa vorresti essere.

Cosa vorrei essere non te lo so dire, so a mala pena cosa sono al tempo presente, figurati al futuro, quindi meglio che mi concentri sul presente. Oggi come oggi non posso che provare a essere altro che me stessa cercando di raccontarmi artisticamente attraverso il mio bagaglio di esperienze positive e negative. Come hai detto tu la vita è un continuo scoprire ed è così anche per me. La libera espressione, il lasciare uscire immagini e parole dalla pancia senza pormi troppe domande mi da proprio l’opportunità di scoprirmi, conoscermi e trovarmi ogni giorno un po’ diversa. Ho sempre lavorato con le immagini di altri, nascendo lavorativamente come grafica, fino a quando, a un certo punto della mia vita, non mi sono ritrovata ad assecondare l’esigenza di crearne delle mie che dessero un senso al mio stare al mondo.

Angels #1

Angels #1

Il tuo corpo è la parte della tua voce che non dice, sbaglio a vederci questo?

Hai visto giusto. Ci sono momenti per parlare e momenti per riflettere, le fotografie sono il momento per riflettere in silenzio. Io credo nel corpo come linguaggio,un trait d’union tra il visibile e l’invisibile. Un qualcosa di permeabile che permette la comunicazione tra il dentro e il fuori, che protegge l’interiorità e allo stesso tempo consente di esprimerla.
Abbiamo tutti un vissuto da elaborare, il femminile fa parte del mio, e la femminilità è agita nel corpo. La maggior parte degli scatti di ricerca sono, appunto, autobiografici. Un modo raccolto di raccontarsi e di raccontare il proprio mondo, quasi un’autoanalisi; perché secondo me il corpo, relegato nell’intimità della coppia o soggetto a costrizioni morali, vissuto come resistenza politica o banalizzato dai media, ha persola sua valenza di essere semplicemente corpo. Io provo a viverlo,invece,in tutta la sua naturalità, non solo come contenitore e non solo come elemento estetico. Cercando nei miei scatti di svincolarlo da un’erotizzazione e un narcisismo che in questa società trovo ormai quasi forzati.
Poi, inevitabilmente, a seconda di come ci si pone di fronte all’argomento, le immagini possono acquisire una carica più o meno sensuale, ma io lavoro sempre cercando di evitare accuratamente la volgarizzazione e la banalizzazione del corpo a oggetto.

Angels #2

Angels #2

l'amore e mortalità della carne #3

l’amore e mortalità della carne #3

Ti senti donna-artista, in continua ricerca?

Se vuoi fare dell’arte la tua vita, e intendo arte come ricerca di una verità, devi fare in modo che questa ricerca rientri nella tua quotidianità, diventi la tua filosofia. Devi offrirti al mondo con onestà e umiltà, se no sei solo un prodotto. Una cara amica ultimamente mi ha definito “sperimentale per natura”, credo sia una definizione abbastanza corretta e che sottolinei la curiosità che mi spinge ad andare sempre avanti, a provare, a cadere e rialzarmi, cercare strade nuove e a non dare nulla per scontato.

l'amore e mortalità della carne #7

l’amore e mortalità della carne #7

Trovi la tua fotografia come salvifica? Trovi che sia una ri-partenza dal buio?

La scelta di lavorare, non solo, ma soprattutto, con il mio corpo nudo, in un percorso che definirei autobiografico, non è casuale. Ci sono eventi che fanno da spartiacque tra una vita prima e una vita dopo. Ci sono decisioni che una volta prese ti hanno già cambiato il corso delle cose, senza che tu te ne sia accorta ed è solo questione, poi, di seguire la corrente. Corrente che comunque era già in me e che chiedeva solo di uscire allo scoperto. Ho vissuto questo momento come una vera e propria liberazione, un venire al mondo una seconda volta. Cito un caro amico e critico d’arte che si è occupato recentemente di uno studio approfondito sull’autoritratto in fotografia, Giorgio Bonomi: “È evidente che in questa odierna società, sempre più spersonalizzata e basata sull’immateriale, il percorso di riappropriazione non può che partire da se stessi e dal proprio corpo”.Ecco, per me stata una necessità dovuta proprio al bisogno di una riconciliazione con me stessa e la mia identità.
Ho passato anni di chiusura, dovuti alla mia storia personale, e ora, che ho ritrovato il coraggio di aprirmi, posso affermare che, sì, l’arte (in generale, e non solo per me) può essere salvifica. Non in senso semplicemente terapeutico, ma proprio come ricerca di un modo di vivere, un percorso di crescita per imparare a sentire la meraviglia della vita di ogni giorno.

Alcune tue fotografie sono accompagnate da versi poetici, cosa pensi della poesia, oggi? E chi leggi?

Credo che la poesia sia il modo di scrivere più vicino alla fotografia perché coglie l’attimo esattamente come un’immagine,anzi è l’emozione stessa dell’immagine tramutata in versi, quindi spesso mi viene naturale accostare un lavoro fotografico a dei pensieri poetici. A volte li uso proprio come titoli di una serie di immagini.
Nonostante faccia uso della scrittura come mezzo espressivo personale da sempre, l’affacciarmi al mondo della poesia (sia come scrittura sia come lettrice) è piuttosto recente, coincide con il momento della riappropriazione di un senso del sé che in passato avevo completamente trascurato. Fotografia e scrittura,però,nella mia vita corrono su due binari paralleli, la scrittura cronologicamente è arrivata prima della fotografia, ma si è svelata dopo, ed è la mia parte più intima di elaborazione delle emozioni, degli eventi o più semplicemente dei pensieri che affollano la mia vita interiore.
Ora come ora mi sto concentrando sulla lettura, oltre ad alcuni testi fondamentali, di autori contemporanei, soprattutto donne. Ho proprio qui con me una piccola lista di autrici, consigliatami qualche giorno fa da un caro amico poeta, delle quali mi sto accingendo a leggere i testi: Anna Maria Farabbi, Antonella Anedda, Elisa Biagini, per nominarne solo alcune.

Progetti ed eventi futuri?

Sicuramente il progetto principale è quello di continuare con la mia ricerca personale, cosa di cui non potrei comunque fare a meno, continuando a creare emozione. Questo vale sia per la fotografia sia per la scrittura. In questi ultimi tempi ho avuto la fortuna di incontrare e di conoscere molte persone (tra cui anche il collettivo WSF – con la Poetica del corpo, il Festivart della follia e altri progetti a venire) con le quali sto valutando una possibilità di collaborazione per creare eventi di arte e letteratura con scadenze periodiche, visto che le idee non mancano e penso che sia giusto andare nella direzione della condivisione e della circolazione di queste idee. Le arti in movimento. Poi ci sono in programma alcune mostre, pubblicazioni e qualche sorpresa, insomma tanta carne al fuoco. Sento che questo sarà un anno positivo!

Los Respiros del Alma #1 Donatella D'Angelo & Josè Lasheras

Los Respiros del Alma #1
Donatella D’Angelo & Josè Lasheras

Los respiros Del Alma #5 Donatella D'Angelo&Josè Lasheras

Los respiros Del Alma #5
Donatella D’Angelo&Josè Lasheras

Poesie Inedite:

Cristo nudo

Scivola via il vertice della vita
spezzato e sbriciolato
sul tavolo dell’ultima cena
come il corpo di un Cristo
nudo fino all’osso
crocifisso a un pieno di sorrisi
e vulnerabili tristezze
compresso tra il proscenio e la ribalta.

E noi, ridicoli, ridiamo
credendoci immortali tra i mortali.

*****
Ci sta più di una vita sul palmo della mano

Quando uscirai dal mondo
camminando lento
con il mento verso il cielo

non piangerò lacrime
ma polvere di stelle

ci sta più di una vita
sul palmo della mano
e la luna scesa in terra.

*****

Viaggio

Siamo linee che iniziano
e finiscono
ad un certo punto s’intersecano
s’ingarbugliano e si srotolano
in quel tempo di nulla
fatto di pelle e vento e sassi tondi
e mani giunte in preghiera

siamo acidi e vipere
e passioni in erba
sciolte nel pensiero

siamo catene legate a ossa
in crescita
e sangue che sgorga vivo
da arterie aperte
tra vulcani spenti e umori mattutini
sillabe tra il sublime e l’infernale
in viaggio, senza un futuro certo.

****

La fine

Qualche farfalla e semi di girasole
non resta altro
oltre a pensieri tritati fini
e l’ingordigia del possesso.

Di carne. Di sangue.

Quella è la porta vattene
oppure entra e chiudila alle spalle
ma fai silenzio.

Al di fuori (del sé) #3 (presentato al FestivArt della follia)

Al di fuori (del sé) #3
(presentato al FestivArt della follia)

Donatella D’Angelo Illustrations: http://donatelladangelo.wix.com/illustrations

Donatella D’Angelo Photography: http://donatelladangelo.wix.com/photography

Colazione Poetica a Crema con il Collettivo WSF


Tra gli esperimenti più curiosi dell’edizione in corso di ArtShot c’era Pane burro e poesia. La colazione poetica con gli autori del collettivo WSF, un collettivo nato all’interno del sito del Words Social Forum – Centro Sociale dell’Arte.
La colazione poetica è stata indubbiamente un’idea ben riuscita per animo e luogo, i ragazzi dell’Artshot quest’anno hanno regalato uno scorcio indimenticabile, intrecciando la poesia in un unico ramo, una tavolata imbandita d’ogni vizio mattutino ha chiuso il cerchio su una domenica per noi magica e dunque il collettivo WSF ringrazia l’Artshot, Il nodo dei desideri e Crema e infine, ringrazio anche le voci che si sono susseguite:
Fosca Massucco, Andrea Lucheroni, Sebastiano Adernò e Ksenja Laginja. Esperimento da ripetere.

Collettivo WSF

Collettivo WSF

La splendida cornice offertaci dai ragazzi dell’organizzazione dell’ArtShot di Crema di quest’anno, ha creato una splendida magia/sintonia fra noi – un legame che andava ben oltre al semplice conoscerci, anche le poesie scelte in qualche modo si legavano perfettamente fra loro, l’idea si è dimostrata azzeccatissima, un susseguirsi, microfono permettendo, senza interruzioni – quasi che la parola si trasformasse in qualcosa che ruscellava, liquida e calma ma allo stesso tempo impetuosa.

Qui di seguito le foto di Alberto Mori, che immortala i protagonisti durante la lettura, intervallate da un testo simbolico di ognuno di noi…di seguito ci saranno i video di Sebastiano Adernò, buona lettura e buona visione.

Andrea Lucheroni

Andrea Lucheroni

[15]

L’acqua
un attimo prima
di chiamarsi cascata
riflette la sua personale
scelta di dissolversi, con l’occhio
di mulinello orientato al vecchio letto di pietra,
di cui seguirà la forma, anche un attimo dopo, cadendo,
come si addice ad un fiume che scorre nel divenire,
dissolverà solo l’illusione della scelta
con gli occhi serrati e disorientati
nell’ultimo respiro soffocato,
dal suo piccolo vuoto,
al prossimo salto.

Fosca Massucco

Fosca Massucco

**

Io a Firenze ci andavo per le gatte e per la bici.
Scendevo dal taxi pervasa
da un’aura di pensieri profondi
che davvero non facevo – ma tu li immaginavi
e me li spiegavi, tra i ceci e la salvia del giardino.
Ci andavo per le gatte rosse
e per le bici sul Monte Morello,
nei dicembre di luce trasversa e gemme
immobili – ero infinitamente bella
e spesso sbronza. Falsamente colti
un po’ arguti, gareggiavamo a parole e ricordi
lungo le colline fiesolane – finendo ad ascoltare Sclavis.
Io a Firenze ci andavo per le fusa delle gatte
e la bici nel gelo – mica per il jazz

Ksenja Laginja

Ksenja Laginja

Ksenja Laginja

Ksenja Laginja

“Cattedrale”

Con le dita – a sgranare le lenzuola
sotto la cattedrale dei miei fianchi
tra le fessure umide, nelle braccia aperte
lungo il mare di pelle che unisce
un cespuglio dopo l’altro
i nostri peli di radura.

Uno scorrere di unghie
a tracciare limiti irrisolvibili
sulle spalle che sono lingua, e bocca
denti bianchi sui piedi attorcigliati.

Un lento scivolare
da un lenzuolo all’altro
un grano dopo l’altro
in punta di lingua
nell’assenza di saliva
dove riposano i tuoi fianchi.

Sebastiano Adernò

Sebastiano Adernò

[CENTRO DIURNO]

precari
in equilibrio sotto il tappo
sulla filettatura di un barattolo
tenendo a mente
le frasi di un matto
con il cielo sulle gambe
ritagliamo rombi
per farne aquiloni

malati, per sogni o lagune
di mattino e pattume
come marionette, recisa la flebo
collassiamo all’indietro

siamo numeri primi, indivisibili
smacco delle categorie
e le nostre palpebre,
questo luogo trascurato dalle mappe
ci rendono incomprensibili
come postille
scritte in una lingua
ancora da inventare

alcuni giorni
seduti sulla cruna di un ago
come su un’altalena
con le gambe a penzoloni
da statuto
si fuma
carichi d’impegno
limando un progetto di fuga
basato
su una scala avambracci e caviglie

Antonella Taravella

Antonella Taravella

**

strabuzzare ferri d’avampassi anneriti dalla cenere
l’arredarsi un passato con la cipria cotta
nei mestoli dell’inverno
resiste l’abbraccio in questo aggiungerci
e la mano scorre le cifre – abbottonate ai capelli
alla fine si schiarisce l’azzurro
in una boccata di miele
quante cose ci siamo detti
mentre la pioggia ci faceva come una tasca dove scaldarci

il verso disegnato – nero di un sorriso allunato

Alcuni video:

Fosca Massucco

Antonella Taravella – Andrea Lucheroni – Fosca Massucco