Esiste ancora l’Onesto Uomo? Recensione de “Il Demone Interiore” di Thomas Toderini d.G.d.V.


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Il 18 Settembre 2013 l’Anguana Edizioni ha pubblicato “Il Demone interiore”, Saggio sulla Morale Filosofia, di Thomas Toderini dei Gagliardis dalla Volta. Il testo è già candidato per la XVIII edizione (2014) del premio letterario Internazionale “Il Molinello”.

Il trattato si ispira ad un’opera di Giambattista Toderini (abate e poligrafo, nonché antenato dell’autore) intitolata “L’Onesto Uomo”. Si articola in 18 ragionamenti che si dispongono in conformità con l’antico documento del 1780.
Gli argomenti trattati riguardano Dio, l’Onesta, la Virtù, la Temperanza, la Giustizia, la Beneficenza, la Liberalità, la Magnificenza, l’Umanità, l’Amor della Patria, l’Appetito, l’Avarizia, la Finzione, il Lusso, il Suicidio, i delitti e le pene dell’uomo non onesto e infine la Felicità.

Apparentemente il testo sembra una modernizzazione delle idee dell’avo: sono infatti spesso presenti notevoli rimandi a “L’Onesto uomo”, nonché confronti filosofici con il prozio. Dal “ragionamento” con il proprio antenato spesso si evince anche una ricerca che l’Autore fa nel proprio animo, dando uno sguardo a chi ha percorso quel sentiero prima di lui.

Si tratta sicuramente di un testo innovativo, che condensa idee attuali ed una filosofia pratica della vita. Il fulcro è l’uomo moderno, troppo preso dalle fesserie che trasmettono i Mass media, si allontana dal pensiero di Dio e quindi anche da se stesso.
«È interessante notare quante analogie si ripetano tra il popolo “timorato di Dio” del ‘700 e quello di oggi dove Dio, non rappresenta quasi più un problema… forse non è bello da dire, ma il timore è che sia proprio così: Dio non è più un problema!»

E quindi chi è l’onesto uomo per Thomas?
«Oggi “L’onest’uomo” non è più una persona che si attiene con devozione ed ossequio alle regole imposte dalla società (probabilmente non lo è mai stato!), ma è colui che smette di scendere a patti con l’Anima e si fa traghettare fiducioso da essa nel fiume della Vita per arrivare, magari inconsapevolmente, al mare: Dio.»

Un testo sicuramente interessante per chi ha intenzione di avvicinarsi alla filosofia senza averne alcuna base, infatti, l’autore esprime principalmente ciò che ha appreso attraverso i suoi viaggi e durante la sua vita.

Da notare che come immagine di copertina c’è una magnifica foto di Toderini intitolata “Swami”.

Swami

Quanto è stato importante per te e per la tua crescita riscoprire le tue origini genealogiche?

E’ stato estremamente importante! Soprattutto passando attraverso una serie di paradossi che mi hanno portato a dover uccidere il Buddha dopo averlo incontrato per strada…
Mi spiego meglio: da oltre vent’anni mi dedico allo studio della storia della mia famiglia e questo mi ha portato ad ampliare certe conoscenze storiche, politiche e linguistiche.
E’ successo che dopo molti anni di studi e ricerche, mi sono gradualmente reso conto di essermi fatto assorbire troppo dalla mia famiglia, perdendo parte della mia individualità.
E’ come dire che per identificarmi nel “noi” della mia famiglia, avevo perso il mio “io”.
Può sembrare un discorso astratto quello che sto facendo, ma in realtà è stato proprio attraverso la percezione di come mi sia immedesimato troppo in un cognome, in una stirpe, in una storia, che ad un certo momento è subentrata la ribellione dell’io che mi voleva protagonista del mio presente, della mia vita e non semplice comparsa nella cronaca della mia famiglia…
Un certo tipo di percorso di crescita mi ha portato a capire che era arrivato il tempo di concentrarmi sul mio adesso, più che sui miei passati, recenti o remoti che fossero.
Senza l’acquisizione di questa consapevolezza, con tutta probabilità non sarei mai riuscito a realizzare “il demone interiore”…

Parli spesso del tuo operato nel campo del Volontariato. Quanto è realmente utile alla formazione di un “Onest’uomo”?

Il volontariato di cui parlo spesso ne “il demone interiore” è ed è stato certamente una componente primaria nella mia vita. Nella premessa del mio libro e poi all’interno di vari capitoli, ho specificato più volte il fatto di non volermi arrogare in alcun modo il titolo di “modello da seguire”, nel senso che non credo di poter incarnare i tratti della rettitudine necessari a far di me il simbolo dell’“Onest’uomo”. Certamente ho ambito ed ambisco a vivere con coerenza i miei sentimenti, anche attraverso attività che mi diano qualcosa dal punto di vista ideologico, morale, più che materiale.
Il fatto di aver spesso parlato di volontariato nel mio libro, si rifà alla necessità di raccontare qualcosa di vero, di vissuto: le esperienze maturate a contatto con persone che possono usufruire del mio aiuto, sono molto importanti, perché riescono a darmi la dimensione di quello che si traduce in uno degli scopi primari dell’esistenza umana, ovvero il servizio!
La natura ci fa da maestra in questo, in quanto tutto ciò che vi è nel creato lavora in maniera completamente gratuita ed armonica per lo sviluppo e la continuazione di tutto e di tutti. In natura non c’è niente che tragga un vantaggio soggettivo dal proprio operato. Tutto si svolge in funzione del Tutto e questo è Divino! Così nel volontariato ho compreso in parte l’essenza del Tutto e quindi del Divino, attraverso il darsi e donarsi a vantaggio della collettività, senza ricercare un mero beneficio personale.
Per tornare alla tua domanda, credo che l’Onestà possa essere ambita e raggiunta anche attraverso l’ausilio di opere, imprese che facciano emergere in noi la capacità di potersi dare al prossimo gratuitamente, ma soprattutto volentieri.

Ci racconti di come ti sei avvicinato allo gnosticismo, e di come ha influito su “Il demone interiore”?

Lo gnosticismo è diventato una necessità per me. E’ arrivato un momento nella mia vita in cui non potevo più accontentarmi delle storie che mi venivano raccontate, o peggio inculcate, attraverso “testi sacri” frutto di palesi manipolazioni.
Iniziare a leggere tra le righe di bibbie, vangeli, corani, veda e chi più ne ha più ne metta, mi ha portato a ragionare sul fatto che le nostre “guide spirituali”, siano poco inclini a raccontarci la “Verità”. I miei percorsi di crescita, attraverso profonde meditazioni e lunghi viaggi, mi hanno portato a considerare il fatto che se è vero che esiste un’unica grande “Verità”, è anche vero che per raggiungerla esistono milioni, miliardi di strade differenti.
Il Cristianesimo, così come l’Islam o lo Shintoismo c’indirizzano verso una conoscenza della “verità” che passa attraverso contesti storici, culturali, popolari, ma che molto spesso non tengono in considerazione le “ragioni” degli altri movimenti religiosi… In realtà il nostro limite è la religione stessa, perché non possiamo continuare a nutrire l’idea che non possa esistere altro Dio all’infuori di quello che la nostra cultura ci ha favorito. Dio non è confinabile all’interno di un movimento religioso, o di un’icona, o di un tempio o quello che si vuole. Dio è la Conoscenza stessa e questa Conoscenza è immensa e contiene il “Tutto”.
Noi, parte di quel Tutto, siamo la Conoscenza e quindi siamo Dio. Questa è la Verità che da sempre ci è stata negata, ad esclusivo vantaggio di quegli enti, quelle organizzazioni che detengono e voglio detenere il potere sulle masse.
Il mio non è un discorso basato sulla moderna tendenza al complottismo, ma un’analisi accurata di quello che sto vivendo giorno per giorno, nel lavoro, nella società, nei rapporti famigliari ed amicali, cercando di enuclearmi da tutti quegli standard che il sistema ci propone per essere in linea con le mode, le tendenze… Omologati, tanto per usare un termine comune.
Lo gnosticismo mi ha chiaramente portato ad una ricerca più profonda della Verità ultima, soprattutto attraverso una appassionata indagine interiore che non vede un traguardo, ma una costante attività di proiezione di me stesso verso un complesso molto più ampio: l’Universo e dunque Dio.
Quindi, tanto per usare un frase fatta: “Sono molto distante dalla Chiesa, come da qualsiasi religione. Non ho più bisogno di qualcuno che mi parli di Dio, perché Dio lo riconosco in ogni cosa”.
Questo ovviamente, senza escludere il fatto che io possa aver molto da imparare da tutti e da tutto, certamente anche e ancora dalle religioni…

BIOGRAFIA
Thomas ToderiniNato nel 1974 nella campagna padovana dove tuttora vive. È appartenente alla stessa famiglia del poligrafo Giambattista Toderini dal quale è ispirato il presente libro. Si qualifica come disegnatore grafico pubblicitario nel 1992 a Padova. Nello stesso anno si applica allo studio della genealogia, all’araldica e delle scienze documentarie della storia. Appassionatosi fin da giovanissimo alla musica e alla letteratura, diviene compositore ed autore nel 1997. Sensibilmente stimolato da vari viaggi che lo hanno portato in giro per l’Europa fino ad arrivare in India passando per l’Albania e la Bosnia Erzegovina, ha avuto l’importante privilegio di confrontarsi con varietà e traendo impulso fondamentale per la realizzazione del libro. Tra le varie attività a cui si presta con dedizione, oltre ad essere operatore olistico, vive un costante impegno in favore dei più bisognosi svolto a fianco di varie associazioni. Oltre alla presente opera, rimangono inedite alcune raccolte di “componimenti” e di studi di carattere araldico e storico e la riedizione restaurata de “L’Onesto Uomo”. Quest’ultima può essere consultata al seguente link: http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/saggistica/lonesto-uomo-toderini.html

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